Tassazione dell’oro da investimento e dell’oro usato
Tipologie di oro e regole fiscali
In Italia, la tassazione dell’oro varia in base alla destinazione d’uso. L’oro da investimento gode di agevolazioni fiscali, mentre l’oro destinato a usi industriali o alla gioielleria segue regole diverse, applicabili alle imprese.
In questa pagina ci concentriamo esclusivamente sull'oro da investimento e sull'oro usato, tralasciando gli altri tipi di oro.
1. Oro da investimento (lingotti, lamine e monete)
L’oro da investimento è definito dal D.Lgs. 7/2000 e comprende:
- Lingotti, lamine, placchette con purezza ≥ 995/1000 e peso di almeno 1 grammo
- Monete d'oro con purezza ≥ 900/1000, coniate dopo il 1800, che abbiano corso legale o siano state in uso come valuta
Tassazione per i privati
- IVA su acquisto oro: Esente (art. 10, comma 1, n. 11 del DPR 633/72)
- IVA su vendita oro da privati: Non si applica
- Plusvalenze sulla vendita da privati: Tassate al 26%, si verificano se l’oro è venduto con un guadagno. Vanno dichiarate nel quadro RL (Modello Redditi PF). La plusvalenza è esente da imposte se l'oro è detenuto per oltre 5 anni
- Imposta sugli investimenti finanziari: Non si applica l'imposta di bollo patrimoniale dello 0,2% annuo
- Dichiarazione redditi: Nessun obbligo di dichiarare il possesso di oro da investimento nel Modello Redditi o 730
2. Oro usato (gioielli, monili), vendita ai compro oro
Quando un privato vende oro usato (gioielli, monili, oggetti in oro) a un compro oro, la tassazione segue regole particolari.
Regime fiscale per i privati
- IVA su vendita ai compro oro: Non si applica
- Plusvalenze sulla vendita: Non si pagano imposte sulle plusvalenze (a differenza dell’oro da investimento)
Misure antiriciclaggio
- Il pagamento deve avvenire con strumenti tracciabili per importi pari o superiori a 500 euro (D.Lgs. 92/2017)
- I compro oro devono registrare ogni operazione e identificare il venditore
- Devono segnalare all'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d'Italia le operazioni effettuate con la stessa controparte se, nel corso del mese solare, il valore complessivo raggiunge o supera i 10.000 euro. Nel calcolo vengono incluse esclusivamente le operazioni singole pari o superiori a 2.500 euro (Importo modificato a partire dal 17 gennaio 2025).
3. Calcolo della plusvalenza e documentazione d’acquisto
Se non puoi dimostrare l'importo pagato per l’oro da investimento acquistato, il costo viene considerato zero.
Formula della plusvalenza imponibile
Prezzo di vendita - Costo d’acquisto (se documentato, altrimenti 0) = Plusvalenza
Aliquota 26% sulla plusvalenza.
Esempio pratico
- Con ricevuta: Acquisto a 4.000 €, vendita a 5.000 € → Plusvalenza tassata: 1.000 € → Tassa: 260 €
- Senza ricevuta: Acquisto non documentato, vendita a 5.000 € → Plusvalenza tassata: 5.000 € → Tassa: 1.300 €
Come evitare problemi?
- Conservare ricevute e fatture d’acquisto
- Se comprato da privati senza documenti, si può tentare un’autocertificazione (non sempre accettata dall’Agenzia delle Entrate)
4. L'oro finanziario
L'oro finanziario è l'oro trattato come strumento di investimento o riserva di valore nei mercati finanziari, piuttosto che come bene fisico.
Rientrano in questa categoria:
- ETF sulle materie prime (fondi negoziati in borsa che replicano il prezzo di un paniere di materie prime tra le quali l'oro).
- ETC sull’oro (strumenti finanziari che seguono l'andamento dei prezzi dell'oro, con o senza sottostante fisico).
- Contratti futures e opzioni sull’oro (strumenti derivati basati sul prezzo dell’oro).
Gli ETF, gli ETC e i contratti Futures sono considerati strumenti finanziari e soggetti all’imposta di bollo patrimoniale dello 0,2% annuo.
5. Oro vs Argento: Differenze fiscali
L’oro e l’argento sono trattati in modo diverso dal punto di vista fiscale in Italia.
- Oro da investimento: Esente da IVA, plusvalenza tassata al 26% solo se venduto entro 5 anni
- Argento: Sempre soggetto a IVA 22%, plusvalenza tassata al 26% senza esenzione temporale
- L’oro è considerato un bene rifugio anche per le sue agevolazioni fiscali
Conclusione
L’oro è fiscalmente vantaggioso perché esente da IVA e la plusvalenza non è tassata se detenuto per oltre 5 anni.
L’argento, invece, è sempre soggetto a IVA 22% e alla tassazione del 26% sulla plusvalenza, rendendolo meno conveniente per gli investitori a lungo termine.